All’interno di una moderna Anatomia Patologica, la diagnosi non è mai il risultato del lavoro di una singola figura, ma l’esito di un ecosistema complesso in cui medici, biologi, tecnici di laboratorio, specializzandi, personale amministrativo e di supporto contribuiscono in modo congiunto alla qualità della cura dei pazienti. In una fase storica caratterizzata da forte spinta tecnologica, dall’integrazione fra istopatologia, citopatologia, biologia molecolare e digital pathology, e dalla rapida espansione del ruolo dei biomarcatori, diventa dunque fondamentale sviluppare una chiara consapevolezza delle interdipendenze che sono alla base della diagnosi finale. La crescita dei carichi di lavoro, la complessità diagnostica e pre-analitica, la necessità di governare flussi digitali ad alta intensità (scansione massiva, LIS, algoritmi di AI, refertazione strutturata) e le sfide legate alle risorse umane richiedono oggi a ciascun professionista non solo competenze tecnico-scientifiche, ma anche una visione più ampia della filiera diagnostica e dei meccanismi attraverso cui ogni fase influenza la successiva.
L’evento formativo è stato progettato per sostenere proprio questo tipo di prospettiva sistemica attraverso lavori di gruppo. Le attività iniziali saranno dedicate infatti alla presentazione incrociata dei gruppi [(1) istologia, (2) citologia, (3) tecnici, (4) patologia molecolare e FISH, (5) biobanca e ricerca, (6) OS e ausiliari, (7) amministrativi)] al fine di far emergere responsabilità, esigenze e punti di contatto tra collaboratori. La successiva rielaborazione simbolica delle presentazioni aiuterà a trasformare tali elementi in una rappresentazione condivisa, utile a rendere visibile ciò che spesso rimane implicito nel lavoro quotidiano. L’alternanza tra momenti di riflessione e attività interattive, come le “speed dates” dedicate alla scoperta delle competenze e dei micro-processi dei colleghi, consentirà ai partecipanti di approfondire in modo diretto le interdipendenze in Anatomia Patologica: dalla gestione del campione, alle procedure istologiche e citologiche, all’integrazione dei dati molecolari e digitali fino alla refertazione finale. La parte conclusiva, centrata sulla costruzione e sul successivo svelamento di un’opera collettiva, tradurrà questa ricognizione analitica in una sintesi visiva e simbolica di un gruppo multiprofessionale dinamico e moderno finalizzato a rendere la cura dei pazienti efficace.
Nel suo insieme, il percorso si configura non solo come un’opportunità di aggiornamento, ma come una vera esperienza immersiva di consapevolezza professionale, che permette di leggere con maggiore chiarezza i flussi, anticipare criticità, comprendere le reciproche dipendenze operative e rafforzare la capacità di interpretare il proprio ruolo all’interno dell’organismo ospedaliero. Elementi, questi, ormai imprescindibili per un’Anatomia Patologica di eccellenza: affidabile, innovativa e capace di rispondere con tempestività alle esigenze dell’oncologia moderna.